Smaltimento dei farmaci scaduti
Succede a tutti di trovare farmaci scaduti nel cassetto del pronto soccorso dove li si conserva, e di non sapere come comportarsi.
I farmaci scaduti, nella stragrande maggioranza dei casi, vanno portati nelle farmacie o negli ambulatori delle ASL e gettati nei contenitori dedicati che si trovano spesso all’esterno di tali strutture.
È importante farlo, dato che vengono differenziati in un secondo momento e smaltiti senza pericoli per l’ambiente.
Perché è importante rispettare la data di scadenza dei farmaci
Il periodo di validità di un medicinale viene definito in base alla valutazione eseguita da esperti dell’AIFA in base agli studi effettuati da professionisti. È fortemente sconsigliato valutare da soli se un farmaco scaduto sia utilizzabile o meno e quale sia la sua pericolosità, valutando il colore, l’odore o le mutazioni nella consistenza. Nel tempo, il medicinale va incontro a una degradazione del principio attivo che, oltre ad alterarne l’efficacia, potrebbe mettere a serio rischio la vita del paziente.
È altrettanto importante ricordare che la data di scadenza fa riferimento al farmaco conservato all’interno del suo contenitore e in condizioni di temperatura adeguata. La corretta conservazione dei farmaci è necessaria per garantire le caratteristiche farmacologiche e terapeutiche per tutto il periodo di validità indicato sulla confezione.
Inoltre, è sempre importante osservare le informazioni sulla conservazione presenti nel foglio illustrativo di ogni medicinale.
Come va effettuato lo smaltimento dei farmaci scaduti?
Lo smaltimento dei farmaci scaduti segue linee guida diverse rispetto alla abitudinale raccolta differenziata. Essi vanno conferiti negli appositi cassonetti per la raccolta dei farmaci scaduti presenti nelle farmacie. Volendo elencarli, troviamo:
- pomate;
- fiale per iniezioni;
- sciroppi;
- pastiglie e compresse;
- flaconi con residui di medicinale;
- disinfettanti;
- siringhe, ricordando di coprire l’ago con il cappuccio.
È possibile, invece, smaltire in casa, in linea con le regole della raccolta differenziata del proprio comune:
- le confezioni dei farmaci;
- il foglietto illustrativo,
- il blister vuoto (la confezione delle compresse e delle pasticche).
Quando buttare i cosmetici?
In commercio si trovano alcuni prodotti cosmetici senza data di scadenza.
La regola, nell’Unione Europea, è quella di indicare la data di scadenza quando la durata senza variazioni non supera i 30 mesi. Quindi, se un prodotto scade prima dei 30 mesi, si troverà la la data di scadenza, in alcuni casi vicino a una clessidra.
La data di scadenza nei cosmetici non sta a indicare che è assolutamente vietato utilizzarli dopo tale data: se il cosmetico non risulta alterato nella consistenza o nell’odore, è possibile farne uso anche dopo la scadenza senza incorrere a particolari problemi.
Più comunemente, sui cosmetici, si trova il PAO, il "Period after Opening", ovvero il periodo di durata di un cosmetico dopo la sua apertura: graficamente è riportato con il disegno di un barattolino aperto, nel quale si trova il numero che definisce il numero di mesi in cui il prodotto può essere utilizzato dopo l'apertura.
Semplicemente, dopo la data di scadenza o del PAO, il produttore non garantisce che il cosmetico rispetti al 100% le sue funzioni e la sua struttura.
Dove buttare i cosmetici?
I prodotti cosmetici non terminati o scaduti, soprattutto le tinte per capelli e smalti vanno buttati nei cassonetti di raccolta dei farmaci.
Per quel che concerne i cosmetici e i prodotti per la detersione finiti, i contenitori andrebbero risciacquati per bene, prima di poter essere conferiti nella raccolta differenziata, seguendo le linee guida del proprio comune.
Per quel che riguarda lo smaltimento dei cosmetici in bomboletta, siano essi pieni o vuoti, non vanno gettati nell’indifferenziato, ma consegnati presso i punti di raccolta dei rifiuti o presso le isole ecologiche.
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